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domenica 21 marzo 2010

Progetto commercio a Somma

Alle valutazioni del sig. Sindaco Colombo rivolte ad Ascom e Punto Com , noi rispondiamo diversamente a dimostrazione di un progetto diverso della città e anche del commercio locale.
Colombo dice che i nuovi centri commerciali “non hanno accentuato lo squilibrio commerciale”, bensì dato una risposta ad alcune zone poco servite.
Non mi risulta però che ci siano state aperture da parte dell’attuale Amministrazione alla possibilità di consorzi e/o collaborazioni tra i vari commercianti della zona.
Ricordo che parecchi anni fa il sottoscritto aveva lanciato l’idea di un mercato coperto nell’area ex lanificio, e allora facevo il commerciante, intravedendo quanto sarebbe successo negli anni successivi.
Col senno attuale probabilmente la proposta di allora potrebbe essere ripresa con collaborazione di tutti gli interessati, comune e commercianti. Questo nell’ottica di una operazione comune con obiettivi condivisi. Quando però si dice che i centri commerciali portano entrate e ricchezza , come prosegue il documento del Sig. Sindaco “ abbiamo creato ricchezza in termini di Ici,Irap e Irpef”, dimenticandosi dei posti di lavoro sicuri persi, mentre i nuovi centri commerciali offrono occupazione precarie solo a fasce di giovanissimi, togliendolo a “padri di famiglia” con qualche anno in più e che difficilmente troveranno alternative sul mercato.
I bassi valori immobiliari del centro storico, sono divenuti tali col tempo a causa dell’allontanamento dei parcheggi e del loro costo, questo non lo dice il numero uno attuale!
Addirittura nel medesimo documento si dice chiaramente che il centro storico non potrà mai essere “un luogo della piacevolezza” e però servirebbe stimolare la nascita e la crescita dei negozi al centro.
Si mescolano le carte in gioco: o si creano le condizioni con un piano organico per il centro, oppure inutile illudere i commercianti.
La proposta potrebbe essere di comprare intere corti per fare parcheggi e negozi e ai primi piani abitazioni dove possibile e invece dove ci sono capannoni abbandonati ricavarvi all’interno, dividendo le spese, spazi per le varie attività locali.
Il fatto di aprire ai centri commerciali senza opportunità per il commercianti locali, ma anche per alberghi che sono stati aperti e in concomitanza un mega hotel davanti all’aeroporto fa capire la demagogia e le tante parole dette in campagna elettorale senza una logica di lungo termine e un progetto complessivo, le cui conseguenze andranno a ricadere sulle spalle dei commercianti, ma non solo.
La chiusura delle piccole attività impoverisce il consumatore finale e soprattutto le frazioni ma anche le periferie.
La politica dovrebbe occuparsi di tutti i cittadini sia che abitino al centro che nelle periferie che nelle frazioni, studiando i servizi e le esigenze in particolare dei meno abbienti ed anziani che hanno difficoltà a muoversi ( non togliendo la farmacia da Mezzana).
Occorre prevedere esercizi con all’interno varie opportunità per dividere e sostenere affitti e spese generali singolarmente insostenibili

Giuseppe Criseo, candidato Sindaco per Somma

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