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lunedì 21 dicembre 2009

il mio intervento contro il Ministro ripreso dall'Espresso di Bari

Carcasse da stoccare nelle cave. Scontro per avere gli scheletri

Capodogli spiaggiati,
guerra tra musei

Piero Russo
Vertice nella Prefettura di Foggia. L'Arpa protesta: esclusi dalle decisioni

FOGGIA - Sezionati in tre parti e stoccati in alcune cave sul Gargano, ricoperti di terra e calce per accelerare la decomposizione. Il destino dei sette capodogli arenati lo scorso weekend sul litorale garganico, è stato deciso da un vertice in Prefettura, a Foggia, a cui hanno preso parte il prefetto Antonio Nunziante, l´assessore provinciale all´ambiente Stefano Pecorella, l´Asl, la Protezione civile, i sindaci di Cagnano Varano, Nicola Tavaglione ed Ischitella, Piero Colecchia.
Impossibile effettuare sette trasporti eccezionali con appositi camion, perché caricare i cetacei (del peso di 20 tonnellate l´uno e della lunghezza di 12 metri) su grossi mezzi è impresa impossibile: si trovano sulla sabbia in una zona inaccessibile ai camion. In un primo momento si era pensato di smaltire le carcasse in mare, ma la decomposizione tende a far galleggiare i corpi e 140mila chilogrammi di carne potrebbero causare collisioni con i numerosi pescherecci dell´Adriatico. Lo stoccaggio nelle cave è stato deciso per la necessità di conservare i preziosi scheletri dei sette cetacei, richiesti da numerosi musei di storia naturale, tra cui quello nascente di Manfredonia e l´oasi del lago Salso, sempre nel Foggiano. E´ difficile, per ora, risalire alle cause dello spiaggiamento, poiché gli esami necroscopici e i prelievi di tessuto biologico effettuati dai ricercatori delle università di Padova e Teramo devono ancora produrre risultati. Resta accreditata l´ipotesi di un´interferenza dei delicati biosonar dei capodogli con le apparecchiature delle navi militari in esercitazione nell´Adriatico, ma anche quella di un virus. Tutto sarà da verificare. Intanto impazza la polemica per il possibile salvataggio degli animali, quando erano ancora agonizzanti: il movimento nazionale "Italia dei Diritti" critica l´operato del ministro Prestigiacomo, che aveva annunciato l´avvio di una task force. «Contemporaneamente - dice Italia dei Diritti - è giunta la notizia del licenziamento dei ricercatori precari dell´Istituto per la ricerca ambientale, che avevano un piano per salvare i capodogli sulle spiagge pugliesi».
Infine, un incidente diplomatico. «Nessuno - spiega il professor Giorgio Assennato - ha ritenuto opportuno informare l´Arpa di tutto quello che sta accadendo».
(15 dicembre 2009)
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Giuseppe Criseo, responsabile Lombardia di "Italia dei Diritti" e responsabile nazionale Lavoro sempre di "Italia dei Diritti"


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